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La vita difficile del Musicista da strada
soprattutto nella dittatura Mussoliniana
La vita difficile del Musicista da strada
La vita difficile del Musicista da strada in Italia e all'estero ebbe il suo culmine nel periodo fascista. Tra il 1926 e il 1929 Mussolini emanò con decreti le prime norme restrittive nei confronti dei musicisti di strada. Queste disposizioni si riassumono nelle seguenti:
- salve le disposzioni di questo testo unico circa la vendita ambulante delle armi (omissis) non può essere esercitato il mestiere di venditore ambulante, cenciaiolo, saltimbanco, cantante, suonatore... (omissis). )art. 122 T.U. 1926)
- L'esercizio di professioni o mestieri rumorosi o incomodi deve essere sospeso nelle ore determinate dai regolamenti locali o dalle ordinanze podestarili. (art. 65 T. U. 1926)
- Senza licenza del Questore non si possono dare il luogo pubblico o aperto o esposto, al pubblico accademie, feste da ballo, corse di cavalli, né altri simili spettacoli o intrattenimenti, e non si possono aprire o esercitare circoli, suole da ballo e sale pubbliche di audizione. (art. 67 T. U. 1926)



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