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Museo Amarcord
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Il gruppo di “Amici della Musica” di Torricella del Pizzo, in collaborazione con l’AMMI (Associazione Musica Meccanica Italiana) presenta il museo dedicato al Mondo della Musica Meccanica, un enorme movimento culturale, che per oltre cinquecento anni ha attraversato tutte le fasce sociali e culturali, dove è possibile visitare ciò che testimonia una cultura e una civiltà, purtroppo dimenticata. Un’intensa sensazione verso il piacere di ricerca, d’analisi e d’approfondimento culturale che ci trasporta a rivivere e, se possibile, capire un’epoca. Se la musica è un mezzo per esprimere certi pensieri, sentimenti, emozioni ed aspirazioni e l’ascolto o la pratica musicale attiva in noi stati d’animo particolari, o ancora se cantando e suonando si esprimono, si manifestano e si comunicano anche i nostri sentimenti, allora si può definire che  attraversando quel mondo, rientrano in gioco fattori emotivi importanti, fondamentali per l’esistenza della musica stessa. 

L’influenza che la musica esercita sull’essere umano è da sempre motivo d’analisi e interpretazioni e in qualunque periodo storico ne troviamo i riferimenti. Che la pratica musicale era considerata uno dei mezzi più efficaci per l'educazione morale e intellettuale dei cittadini  se ne accorse anche Mazzini. In un saggio del 1836, auspicò il sorgere di una nuova musica, non più salottiera e aristocratica, ma popolare, che sapesse esprimere con un linguaggio fresco e immediato i più nobili sentimenti della nazione e dell'amor patrio; e individuava appunto nel coro lo strumento più efficace per ottenere una fusione ideale degli animi di migliaia di persone e spronarle a un agire comune. Il "magico" potere della musica, capace di commuovere e di incitare all'azione le masse popolari, era ben noto anche ai regimi conservatori, che per questo la temevano. Questa caratteristica peculiare si rivelò compiutamente nelle melodie che accompagnarono ogni momento storico in cui il popolo Italiano ha lottato per la propria libertà, e in particolar modo nei moti d’indipendenza che segnarono il nostro Risorgimento. Compositori e musicisti interpretarono gli aneliti patriottici che animavano i pensieri e le azioni degli uomini impegnati in quegli anni per realizzare l’unità d’Italia, scrivendo arie e melodie che divennero un potente strumento di diffusione degli ideali risorgimentali. Un viaggio musicale che faceva parte del  paesaggio sonoro urbano che interpretò il ruolo fondamentale gli Strumenti Musicali Meccanici, i quali divennero i protagonisti della colonna sonora del Risorgimento. Questi rappresentano l’unica testimonianza dal vivo della musica popolare di allora. Troppo spesso siamo abituati a considerare il Risorgimento senza questa componente, che fu invece fondamentale. Garibaldi stesso, invece, era talmente affezionato alla musica e al suo Ariston che pare non se ne separasse nemmeno quando era in viaggio o in guerra.

Soddisfare il desiderio di ascoltare musica, oggi cosa facile, nei tempi passati e fino agli anni venti, era impresa assai ardua. Infatti se non si avevano i mezzi per assistere all'opera o all'operetta, non c'era altro modo che ricorrere agli strumenti musicali automatici, sempre disponibili, discreti, con poco costo di manutenzione. Molti di questi furono installati nei locali pubblici e nelle sale da ballo, bastavano pochi centesimi per farli suonare ed il divertimento era assicurato per tutti. I suonatori ambulanti portavano la musica in spalla: nelle vie della città rallegravano grandi e piccini, nelle aie dei contadini animavano le feste campagnole, accompagnando le danze con ariette popolari e accontentandosi di poche monete buttate dalla finestra o raccolte da una buffa scimmietta. Ma inventare questo strumento non fu affatto facile. Se la musica nasce dal popolo, con l’evoluzione e la creazione delle classi sociali diventò purtroppo un privilegio per pochi, ma ancora una volta intervenne il genio Italiano che inventa la musica meccanica, e anche se all’inizio non fu popolare, nel ‘700 e soprattutto nell’’800, divenne un fenomeno di massa. Centinaia d’industrie in tutto il mondo, delle quali le più importanti erano Italiane, produssero migliaia, milioni di strumenti che giravano per le strade, suonavano nei locali, entravano nelle case di tutti, portando la gioia d’armonie e musiche che rallegrava gli animi anche dei più poveri.

Cosa sono gli Strumenti Musicali Meccanici? Sono dei produttori di un suono in cui la sequenza delle note è già programmata e ricavata da una sezione di controllo e infine passata ad una cassa di risonanza, cioè allo strumento musicale stesso. I costruttori erano concordi e non confusero mai la musica eseguita con quella suonata dai loro strumenti. Essi pensavano che compito della musica meccanica non fosse imitare gli esecutori, ma creare qualche cosa di più fantasioso e ricco, che a modo loro, avesse le caratteristiche del divertimento e del sorriso.

Con la nascita del Museo, è ufficialmente entrata nel vivo la seconda fase di lavoro del gruppo “Amici della Musica” di Torricella del Pizzo. Dopo l’opera di ricostruzione del Tamburo Meccanico di Leonardo da Vinci è iniziato il lavoro dedicato al recupero e al restauro di strumenti musicali meccanici. E’ in questa ottica che si concentra la collaborazione con l’AMMI (Associazione Musica Meccanica Italiana) per lo scopo primario di recuperare e diffondere la M.M.. L’esposizione propone un vivace e curioso repertorio di strumenti meccanici e automatici, una realtà che presenta una sequenza storica iniziando da Leonardo da Vinci (1495) per arrivare ai piani a cilindro e melodici (1930). Il visitatore attraverso un percorso visivo, ha la possibilità di attraversare la storia raccogliendone valori ed emozioni in una relazione di meraviglia e clamore. Una raccolta di congegni meccanici, che presenta tutto il percorso storico con la possibilità di ascoltarne le melodie e provarne gli effetti. Organetti di barberia, serinette,carillon e scatole musicali, automi e organetti ad ance, spalloni e piani a cilindro, piani melodici, piani automatici a moneta, orchestrion, macchine per pianoforte (dita meccaniche), organi da fiera, macchine dittafoni, fonografi e grammofoni. Accanto a questi grandi strumenti, la mostra comprende oggetti di minor dimensioni, legati a situazioni più intime e familiari, come le cassette musicali, i libri fotografici con movimenti musicali. Inoltre sono presenti strumenti costruiti dai nostri tecnici per utilità didattiche e di studio.

All’interno dell’attività svolta dal museo e dall’AMMI, che riunisce e collega tutto il sapere che c’è in Italia in questo campo, è in atto un lavoro di ricerca e studio per quanto riguarda il nostro territorio. La provincia di Cremona ha un’importante storia (sconosciuta) da recuperare e da valorizzare. Inoltre vengono organizzati corsi di formazione professionale, viene pubblicato un quadrimestrale e vengono tenuti i rapporti con le più importanti associazioni Internazionali.


  • evento in Cremona novembre 2012
    bambini che si divertono con gli strumenti musicali meccanici del Museo Amarcord
  • ogni momento storico ha sua colonna sonora
    confronto dei suoni di 150anni fa con quelli di oggi per comprendere facilmente le sostanziali differenze...
  • produttori di un suono con note programmate
    nati per creare qualche cosa di più fantasioso e ricco della musica fine a sè stessa, che avesse le caratteristiche del divertimento e del sorriso...
  • ...fecero l'Italia unita era tutto a misura d'uomo
    la costruirono anche al suono di canzoni del popolo, scritte per il popolo e cantate dalla gente del popolo...
  • inventore dell'Organo da Fiera
    realizzava anche, su richiesta, alcuni organi con annesso padiglione delle meraviglie, null'altro che un baraccone adiacente allo strumento...
  • soprattutto nella dittatura Mussoliniana
    ebbe il suo culmine nel periodo fascista, tra il 1926 e il 1929 quando Mussolini emanò con decreti le prime norme restrittive nei loro confronti...
  • La sua origine è ancora avvolta nella nebbia
    non c'è brano, romanza, canzonetta che non sia stata rappresentata da questo strumento...
  • anche Giuseppe Mazzini auspicò il sorgere di una nuova musica
    che la musica fosse importante se ne accorse anche Giuseppe Mazzini, il quale, in un suo saggio del 1836, auspicò il sorgere di una nuova musica...
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  • dal Museo Amarcord di Torricella del Pizzo
    una rassegna di immagini che raccontano la storia della musica e delle tradizioni di un tempo passato attraverso Strumenti rari e poco conosciuti...
  • dalle sue origini ad oggi
    La storia di Torricella del Pizzo è intimamente legata alle vicende del fiume Po. Questo, oggi, è conosciuto come un fiume di sicuro percorso che solo occasionalmente straripa portando danni...
  • Museo Amarcord itinerante
    video girato nel corso dell'evento "Festa del Torrone 2012"

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